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venerdì 19 dicembre 2008

Brunella Filì racconta la sua espressione estetica

Il cortometraggio di Brunella Filì, regista barese, trapiantata a Bologna, ci introduce in uno scenario ecclesiastico, ben presto profanato dalla curiosità tenera e coinvolgente di Angelo, un bambino di periferia. In questa chiesa dell’ hinterland barese, bambini disagiati giocano, avendo come unico punto di riferimento per un’educazione non solo religiosa, ma anche di vita, il parroco don Michele. Durante l’allestimento tecnico per una manifestazione concertistica, il bambino osserva nascosto il lavoro meticoloso degli operai. La curiosità del bambino, lo trascina quasi per mano verso gli strumenti. La sua attenzione si sofferma in particolar modo su un scintillante sassofono. Spinto da una irrefrenabile istintività infantile, il bambino sfiora lo strumento, procurando la rottura della sacralità del luogo e del lavoro degli operai. La curatissima musica del maestro Minella si interrompe, sottolineando la profanità del gesto, quando il bambino fugge con lo strumento tra le mani. Innocente profanità, costata al bambino lo sguardo degli operai tutti e la conseguente ramanzina di don Michele, che gli spiega come gli strumenti non sono giocattoli, ma fanno parte di quell’essenza seria che è la musica, che comporta anni di studio per poterla mettere in pratica.
Terzo lavoro della Filì, che dimostra come i giovani sognatori dei nostri tempi, non solo hanno talento, ma lo affinano con intensi studi, incrementando le loro capacità innate con straordinarie competenze tecniche. L’opera è visibile su http://www.youtube.com/watch?v=Bvj6nYvaiq0

Attualmente impegnata sul set de “L’ispettore Coliandro”, fiction prossimamente in onda su Raidue, la promettente regista si è resa molto disponibile ed ha concesso in esclusiva un’intervista a Report on line.

Brunella, questo è il terzo cortometraggio, diretto esclusivamente da te. È stato difficile trasmettere al cast ed allo staff, quello che volevi esprimere tramite questo breve film?

“No, non è stato difficile collaborare trasmettendo quello che volevo...Tranne con alcuni, la troupe è stata estremamente comprensiva e disponibile ad assecondare le mie direttive.”

Ti sei occupata quasi di tutto, una bella responsabilità…

“Si, mi sono occupata non solo della regia, ma ho anche scritto e prodotto, nonché effettuato il montaggio.”

Ed è stato complicato gestire gli attori, in particolar modo, il bambino?

“Devo dire che sono stata fortunata con questo bambino: era un angelo, cioè non si stancava mai! Nonostante il freddo e il dover ripeter tante volte le scene, sembrava sempre che si divertisse
I genitori rompevano le scatole molto più di lui!”


Da cosa hai tratto l’ispirazione per un soggetto di questo stampo?

“Beh mi sono ispirata alla manifestazione durante la quale si ambienta il cortometraggio e che ha finanziato la mia opera. Dovevo scrivere un soggetto che si svolgesse durante la manifestazione musicale; e poi sono sempre stata attirata dagli strumenti musicali come lo può essere un bambino.”

Dunque la location è stata per certi versi obbligata…

“Si, hai ragione, la location era d'obbligo. La chiesa, il concerto erano cose che dovevo mettere per forza altrimenti non mi finanziavano.”



Il corto è stato realizzato un paio d’anni fa. Come mai è stato reso pubblico solo recentemente?

“In realtà è già uscito in un dvd a Bari già da un po’ di tempo ed ha vinto un premio in un concorso, sempre a Bari, 2 anni fa’, ma solamente ora l'ho messo su youtube.”

Come si chiama il dvd e dov’è stato distribuito?

“Si chiama Le -Voci dell’Anima- e contiene anche altri corti realizzati per l'evento.
È stato distribuito da Proforma; il concorso si chiama CORTO ART FESTIVAL .”


Com’è nata la collaborazione col maestro Minella?

“Lui è un appassionato della manifestazione... quando gliel'ho chiesto è stato entusiasta e la collaborazione è stata una delle più belle sorprese che abbia mai avuto; una collaborazione splendida e siamo rimasti amici… e poi ha capito tutto ciò che volevo.”

Sono state le sue musiche ad ispirare il tuo soggetto?

“Le riprese le abbiamo fatte prima, poi gliele ho mostrate dicendogli ciò che avrei voluto come sottofondo e lui al primo tentativo ha centrato.”

Le musiche, dunque, sono state composte appositamente per la tua opera…

“Evidentemente ero riuscita a trasmettere attraverso le immagini le stesse emozioni che avevo in mente e lui le aveva già comprese per cui è venuto spontaneo realizzare quella colonna sonora.”

Un’ ultima domanda. Conti di realizzare un altro corto a breve termine?

“Certo! Appena terminato di lavorare qui a Bologna su un set, torno a bari per realizzare un progetto che sarà o un cortometraggio che sto scrivendo oppure un videoclip per una band.”

Sei piena di impegni… Vuoi anticipare dei dettagli sui tuoi prossimi lavori o va bene così?

“No, meglio non dire altro, perché è tutto sempre in bilico…”

Dimmi almeno il nome della band…

“La band è CASINO' BOOGIES.”



Brunella, ormai entusiasta dell’intervista, mi invita a scoprire ulteriori dettagli su questo suo ultimo lavoro.

“Non vuoi sapere altro, per esempio sulla realizzazione?”




Se vuoi dare altre informazioni agli amici di Report on line sul tuo corto, sono ben accette.

“Ah non so, tipo che comunque è stato tutto assolutamente studiato prima di procedere con le riprese, cioè ho fatto una dettagliata pre-produzione prima di girare, perché c'erano davvero tante incognite, alcune delle quali erano i FUNERALI in chiesa che interrompevano le riprese!”


Avete realizzato uno story-board presumo…

“...sì ho disegnato anche lo story-board naturalmente per rendere chiaro all'operatore le riprese che doveva fare e poi volevo sottolineare la partecipazione dei miei amici che hanno fatto sia da comparse che da aiuti. Sono stati tutti preziosi e gentili.”

Ed oltre al lay.out, cosa intendi per pre-produzione? Sai, magari non tutti i nostri lettori sono afferrati in materia…

Praticamente sarebbe una sceneggiatura dettagliata, completa di elenco delle inquadrature e dei movimenti di macchina, oltre al piano di lavorazione e agli ordini del giorno che ci sono serviti per organizzare e dividere in quattro giorni tutte le scene in modo da sapere ogni giorno cosa dovevamo girare e quello che serviva per costumi e scenografia.”

Ma quindi quanti giorni di lavorazione sono serviti?

“Quattro giorni, poiché era una chiesa e la luce era poca…”

Compresa la pre-produzione?

“Quattro giorni di riprese e una settimana di pre-produzione che viene prima delle riprese e poi una settimana di montaggio e due, tre giorni per le musiche.”

Brunella, ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato.

“Grazie a te, Francesco.”




Francesco Favia


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001


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